Senza di lei questo barcamp non si sarebbe fatto: abbiamo fatto qualche domanda alla mente – che però non si è tirata indietro anche quando ha dovuto fare il braccio – del ParmaWorkCamp.
Francesca Fiorini Mattei – di casa su Uccidi un grissino, salverai un tonno, e presente con varie altre propaggini telematiche un po’ in tutta la Rete – ha preso in mano un’idea solo apparentemente semplice: portare i blogger a parlare delle loro esperienze di lavoro legate al Web in tutte le sue forme, e l’ha trasformata in un barcamp.
Un barcamp di successo, il ParmaWorkCamp di cui tanto abbiamo parlato in questi giorni, con più di 150 partecipanti, nonostante fosse la prima edizione. Le abbiamo fatto qualche domanda su questa esperienza.
L’intervista
Com’è nata l’idea del ParmaWorkCamp?
E’ nata dall’esigenza di confrontare le diverse idee delle persone riguardanti il lavoro, il Web e le occasioni sempre più numerose in cui questi due ambiti si incrociano, anche tenendo presente l’attuale momento di crisi economica.
Qual è stata la reazione della blogsfera a questa proposta?
I blogger hanno reagito davvero positivamente, aderendo in tanti… fin dall’inizio ci sono state molte iscrizioni, e tanti si sono mossi per diffondere in Rete l’evento. E il tutto è stato confermato dalla partecipazione entusiasta di ieri ed oggi.
Quali sono stati i temi più gettonati fra quelli proposti dai blogger?
Sicuramente un filo conduttore è stato quello della necessità da parte delle aziende di impegnarsi di più nel mondo del Web, superando la resistenza atavica a questo tipo di innovazione, tema che ha influenzato a fondo anche la tavola rotonda di venerdì. Un altro argomento molto sentito è quello della crisi economica e delle tattiche da mettere in pratica per conservare i propri spazi di lavoro, pur continuando a trarne soddisfazione e a svolgerlo al meglio.
Un’esperienza che si ripeterà?
Speriamo di sì! Dopo l’interesse che l’iniziativa ha suscitato sia nelle aziende che nel mondo dei blogger, ci piacerebbe molto continuare su questa strada. Ciò che sicuramente cercheremo di evitare sono alcuni problemi logistici, che però non hanno compromesso il risultato finale. Certo, è normale che, dopo la prima edizione, ci sia da aggiustare il tiro su qualcosa, ma alla fine possiamo tranquillamente affermare che si è trattato di un barcamp molto riuscito.