Continuano i talk dei blogger: è il turno di Marco Brambilla e Pepe Möder, che hanno tanti utili consigli per chi lavora o vuole lavorare nel Web.
Si sono appena conclusi i talk di Marco Brambilla di Epicentro (che si occupa di software development, training, gestione risorse umane, data management e consulenza progetti) e di Pepe Möder di Barilla e Intranos: hanno parlato di start-up di aziende indipendenti, di curricula e colloqui web-oriented.
Marco Brambilla sostiene che per l’avvio di un’attività indipendente bisogna tenere presente: idea, persone, vendite e clienti. L’ idea è la base, e nasce spesso da un’insoddisfazione quotidiana che porta portare a un futuro diverso, più libero e indipendente.
In secondo luogo bisogna valutare le nicchie: per quanto un’idea possa essere strana e originale, sicuramente in Rete si troverà qualcuno che ci ha già pensato. È necessario cercare un riscontro, e può essere importante entrare in contatto. È poi fondamentale, a un certo punto, decidere di buttarsi, anche se mettersi in proprio può far paura e far sorgere molte domande, ma al tempo stesso creare un progetto: il business plan è importantissimo, anche in vista dei finanziamenti esterni che si potranno ricevere.
Le persone coinvolte – i soci – devono avere un legame solidissimo, a prova di bomba. Per scegliere i collaboratori, sarebbe necessario intercettare quelli migliori, che però non sono mai sul mercato. Come fare? Bisogna costruire relazioni, esporsi, rischiare, e soprattutto smettere di chiamarle risorse umane. Altrettanto importante è pagare i collaboratori, che, a differenza dei soci, non sono tenuti a fare sacrifici, in momenti di difficoltà.
A vendere si impara…
Vendere: a vendere si impara, significa saper dimostrare quello che si vale, creare legami e reti, e agire da facilitatori.
E infine i clienti: bisogna essere pronti ad adattare l’idea iniziale alle loro esigenze, non insistere con il progetto originario se si capisce che non sta in piedi. Con i clienti bisogna stabilire un rapporto di partnership, non friendship: ci si accorgerà di quanto sia opportuno al momento del pagamento…
Pepe Möder produce un intervento che nasce dall’esperienza sul campo: le slide utilizzate, ovvero i 20 punti per gestire al meglio un colloquio e un curriculum 2.0 sono disponibili su Intranos, ma abbiamo selezionato alcuni fra i punti più interessanti:
* curiosità, creatività (capacità di trovare soluzioni non convenzionali) e determinazione prima di tutto. Ma determinazione non significa arroganza; bisogna però essere in grado di far capire che si è la persona giusta
* offire una mediazione fra l’esperienza tecnico/informatica e quella di marketing tradizionale: può essere di aiuto avere nel proprio curriculum un’esperienza di gestione di un cliente importante, con un progetto problematico
* informalità e confidenza non sono la stessa cosa: a un colloquio non essere troppo espansivi, l’azienda sta cercando un professionista, non un amico. Però un colloquio è pur sempre uno scambio di informazioni, le aziende cercano persone con visioni strategiche, non meri esecutori
* Navigare i siti delle aziende prima del colloquio e non temere di criticarli. Piuttosto, preparare soluzioni alternative costruttive. E’ estremamente importante trasferire sicurezza, tranquillità, e chiedersi perché si sarebbe migliori di altri in quel ruolo
* “non vestirsi come alla prima comunione ma neanche come al bar sport”: bisogna avere personalità, non essere anonimi. E ciò che vale per la persona, vale per il suo curriculum: quello ben fatto si legge dai titoli in grassetto. Mai più di due pagine, non farsi tentare dal modello europeo
* Non pensare mai di essere “troppo bravi”, e mettersi in discussione: se sei così bravo, perché cerchi un lavoro?