Beatrice Borromeo. Il passaparola della Rete contro la censura

Contestata Beatrice Borromeo in seguito ad un’intervista in tv. E’ il primo caso di Citizen journalism online.

Nel corso dell’ultima settimana, gli utenti italiani del Web hanno potuto assistere a un esempio da manuale di quanto sia potente la macchina informativa del passaparola online.

Beatrice Borromeo, contestata
Beatrice Borromeo contestata dopo un’intervista- (Magazine.liquida.it)

La vicenda è ormai nota a tutti, ed è solo l’ultima di una lunga serie di censure subite dai giornalisti nostrani quando si parla di determinati soggetti politici.

Stiamo parlando di ciò che è successo recentemente a Beatrice Borromeo, del team di Santoro in AnnoZero, e al celebre vignettista Vauro. Erano stati invitati alla trasmissione l’Era glaciale – condotto su RaiDue da Daria Bignardi – per parlare del libro che hanno recentemente pubblicato insieme a Marco Travaglio riguardante, appunto, molti degli argomenti trattati in AnnoZero.

Le loro interviste, sebbene annunciate a inizio programma, non sono mai andate in onda: il direttore di RaiDue Antonio Marano ha infatti deciso di eliminarle dalla trasmissione in tempo reale, affermando che il contenuto fortemente politico violava la par condicio.

Così ci viene riassunta la vicenda dal blog di La Vyrtuosa:

La Borromeo ha parlato della sua esperienza ad Anno Zero, sostenendo di aver subito pressioni quotidiane, ha sottolineato quanto “faccia schifo l’informazione in questo paese” e ha definito “imbarazzante l’atteggiamento del ca­po del governo nei con­fronti degli altri Paesi”. Insomma, ha detto la verità. E per questo è stata punita, insieme al suo ex collega di lavoro: una volta terminata la trasmissione, infatti, si sono ritrovati di fronte un Marano a dir poco adirato e isterico, che continuava a urlare contro i due ospiti. “Hanno fatto polemica politica. La signorina si è permessa di dire che ad Annozero è stata censurata. Pensa te se me lo faccio dire dalla contessina o principessina, quello che è. Entrambi hanno affrontato questioni politiche in un periodo di par condicio in assenza di contraddittorio“, ha spiegato il “censore” di Rai 2, aggiungendo che l’intervista alla coppia Borromeo-Vauro andrà in onda dopo le elezioni in maniera integrale.

Fin qui poteva sembrare l’ennesimo caso di voci contrarie al Governo messe a tacere in modo sbrigativo, ma stavolta c’è stata una differenza fondamentale.
Pochi giorni dopo l’evento sia Vauro che la Borromeo si trovavano al Festival del Giornalismo d’Inchiesta a Marsala; qui sono stati intervistati su questi fatti da Daniele Martinelli, giornalista e blogger.
La videointervista, che Martinelli stesso ammette esser stata un’idea parzialmente improvvisata, ha fatto quasi istantaneamente il giro della Rete grazie all’energia con cui la giovane giornalista descrive le circostanze della censura e all’intelligenza con cui smonta le tesi sia dei suoi censori che dello stesso Premier riguardo all’ormai celeberrima vicenda di Noemi Letizia.

E’ stato quindi il tam-tam della Rete a far restare all’ordine del giorno l’argomento censura, che avremmo altrimenti visto relegato a qualche trafiletto in fondo ai quotidiani.

Il video è presto diventato il più visto in italia della settimana, con oltre 205.000 visite in soli sei giorni; diventando, così, anche un esempio quasi da manuale di citizen journalism e dimostrando la capacità che ha oggi la Rete di raggiungere il grande pubblico e influire sulle sue opinioni, ben più dei media tradizionali.

Sono molti i blogger che vogliono confutare le accuse della Borromeo e ne aprofittano per parlarne male. Non stupisce, quindi, il fatto che queste critiche non vengono solo da blog che trattano di televisione e politica, ma anche da quelli che trattano argomenti più frivoli (ad esempio i molteplici post dedicati dal blog di gossip Attrici e Modelle). Il blog di Orpheus prende invece esempio dal caso Borromeo per criticare un po’ tutta la sinistra nostrana:

Quella sinistra che nel giudicare gli altri sembra abbia SEMPRE un manico di scopa su per il “lato B” e che in privato si sbraca come una qualsiasi velina che si spupazza il calciatore di turno.
Quella sinistra di cui fa parte l’illustre ex-velina di Anno Zero, la contessina rossa Beatrice Borromeo, che non manca mai di deliziare gli italiani con “pirle” di saggezza del tipo: “Il Papa non ha umanità, Fini rappresenta il Fascismo e i leghisti sono il passo indietro dell’evoluzione umana”.
E sbraita contro “la volgarità che regna a destra” …é così fine, così superlativa mentre si fa ravanare la “cioffola” dall’illustre rampollo di casa Ranieri….
Bene quella sinistra non manca mai di privarmi della gioia incommensurabile di ridere sonoramente davanti alla sua faccia di tolla. Degna del Lato B.

Sorprendentemente c’è anche chi, come Il Rompi Blog, critica la Borromeo ma ciononostante la considera comunque un esempio di voce censurata:

Non ho nulla contro Beatrice Borromeo, sia chiaro. Solo che resto stupito di come una rete nazionale come la Rai sia talmente tanto fragile e politicamente controllata da ritenere addirittura pericolosa l’intervista alla Borromeo che, senza offesa, non è certo che sia una giornalista da premio Pulitzer… Il peggio è che c’ha pure ragione…

Un altro dettaglio tipico di questi casi è che l’uso di citare la fonte dell’intervista è scomparso progressivamente man mano che questa si è diffusa. Vediamo così che nei primi post sul caso in ordine di tempo diversi blogger spendono più di qualche riga anche per presentare Martinelli; è il caso ad esempio di Enzo di Frenna:

Daniele Martinelli è un bravo giornalista. Il suo blog è seguitissimo (primi 100 di BlogBabel) anche per i video di accusa che realizza. L’ho conosciuto ed intervistato: vi posso assicurare che crede fermamente nel valore della libera informazione. La video-intervista a Beatrice Borromeo sulla censura di Rai 2 ne è un ulteriore conferma.

Man mano però che il passaparola fa propagare la storia il nome dell’intervistatore compare sempre più di rado, fino a sparire quasi del tutto. Il media – ovvero la Rete – prescelto dalla Borromeo per la sua replica, diviene quindi uno dei fuochi della vicenda, come riporta Format TV:

Beatrice Borromeo non ci sta e decide di ricorrere alla rete per spiegare le sue ragioni, il motivo della censura e chiarire i termini del suo intervento all’Era Glaciale, visto che non è andata in onda. Bella, intelligente, ottima cultura generale, Beatrice Borromeo ha dimostrato di avere “palle” e “cervello” rilasciando un’intervista in cui si schiera contro la decisione di non mandare in onda il suo intervento e in cui prende posizione sia verso il direttore di Raidue che verso la conduttrice Daria Bignardi che avrebbe visto censurata una parte del suo programma, senza battere ciglio.
Il video con le dichiarazioni “senza peli sulla lingua” diventa un cult su Youtube e velocemente entra in testa tra i video più cliccati della rete.

Progressivamente, col diffondersi dell’intervista, la sua protagonista finisce anche (del tutto involontariamente) per superare in rilevanza sia Vauro che Martinelli, arrivando addirittura a sostituirsi a loro agli occhi degli spettatori. Un caso tipico di confusione fra significato e significante: da “il sistema televisivo censura chi parla male del Governo”, il caso diventa “Raidue censura la Borromeo”. Con conseguenze paradossali che ci vengono raccontate dallo stesso Martinelli non senza volerci ridere un po’ su:

Beatrice Borromeo diventa il personaggio più chiacchierato della rete e la meno invitata in televisione. Tranne che su La7, a Tetris di Luca Telese, che non avevo mai identificato prima d’ora, che nel ricordare il successo del video sottolinea con meraviglia lo scoop di un “ragazzino con la videocamera.”
Ringrazio Telese per avermi dato del ragazzino nonostante fra 2 mesi compirò 40 anni mentre lui è più giovane di me di almeno un anno.

Del resto sia il citizen journalism che la Rete stessa rifuggono i facili protagonismi: la persona che ha raccolto le informazioni di prima mano scompare di fronte all’importanza delle informazioni stesse, siano esse fotografie, interviste o resoconti di altro genere.

 

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