Riconosciuto il vaccino anti-morbillo responsabile dell’autismo: rieplode il dibattito tra sostenitori dei trattamenti preventivi e complottisti.
La chiamano la battaglia dei vaccini. In effetti con due sentenze di altrettanti tribunali e l’annuncio del ministero della Salute di opporsi in giudizio, evidentemente lo scontro sussiste. Al centro c’è la presunta relazione tra i vaccini obbligatoriamente somministrati ai bambini e l’autismo, tirata in ballo per la prima volta da un medico inglese nel 1998 e diventata il cavallo di battaglia di antivaccinisti e complottisti.
Nel luglio scorso, in un procedimento presso il Tribunale di Torino, la Corte d’appello ha ammesso un risarcimento da 1,8 milioni di euro nei confronti di una ragazza di 29 anni, in stato vegetativo da 24 dopo la vaccinazione antidifterica/antitetanica eseguita nel 1988. A far più rumore è stata la decisione del Tribunale di Rimini, che ha riconosciuto il vaccino per il morbillo come causa della Sindrome di Kanner, meglio nota come autismo. La sentenza ha condannato il ministero della Salute a risarcire la famiglia di un bambino riconoscendo il nesso di casualità tra il vaccino trivalente (contro morbillo, parotite e rosolia) – al quale venne sottoposto nel 2004 – e l’autismo insorto successivamente. In entrambi i casi il dicastero della Salute ha promesso di opporsi nelle sedi opportune alle sentenze.
La storia della fobia nei confronti dei vaccini comincia nel 1998, quando il medico inglese Andrew Wakefield pubblica su Lancet – la rivista medica più importante del mondo – uno studio che partiva dall’esecuzione di 12 biopsie tramite colonscopia su bambini affetti allo stesso tempo da disturbi intestinali. 10 di loro erano anche autistici, e nei piccoli il medico trovò dei segni di infiammazione intestinale. I genitori di 8 di questi bambini dichiararono che i loro figli avevano sviluppato tutti i loro sintomi, dopo la vaccinazione trivalente per morbillo, parotite e rosolia. Nonostante la mancanza di un legame provato tra il vaccino e la malattia, i risultati della ricerca di Wakefield si diffusero molto velocemente, grazie anche all’eco riservatogli dai media. Nel Regno Unito la percentuale di bambini che si sottoponevano al vaccino, crollò. La battaglia dei vaccini è cominciata, quella dei debunker contro i complottisti da tastiera, non si è mai interrotta.