Solo il pallone che ha portato Baumgartner nella startosfera è costato 70mila dollari. Sono 120 i milioni di euro in raccolta pubblicitaria.
Quello di Felix Baumgartner non è stato semplicemente un salto nel vuoto di 37 km. I 4 minuti e 29 secondi di volo libero che hanno permesso al paracadutista austriaco di superare la barriera del suono rappresentano il coronamento di un progetto al quale Red Bull ha lavorato per cinque anni. Piuttosto che limitarsi a sponsorizzare gli eventi, Red Bull punta ormai da diversi anni alla produzione ed alla copertura mediatica degli eventi stessi.
Secondo il Telegraph, il salto di Baumgartner potrebbe valere oltre 120 milioni di euro in raccolta pubblicitaria. Per contestualizzare la cifra basta pensare che 30 secondi di spot nella fascia di prime-time della finale del Super Bowl Usa, considerato l’evento più ambito dai pubblicitari, costano intorno ai 2,7 milioni di euro. Ma la tv va stretta all’azienda austriaca, che solo su YouTube ha conquistato 8 milioni di spettatori nel mondo, segnando il nuovo record per un evento live trasmesso dalla piattaforma di Google. L’evento è stato condiviso milioni di volte ed ha generato qualcosa come 3 milioni di tweet.
Oltre ad aver creato e gestito dalla A alla Z un evento che incarna perfettamente l’immagine dell’azienda austriaca, Red Bull è anche riuscita a far crescere ad hoc l’attenzione intorno all’impresa del suo atleta. Per Xavier Le Boullenger dell’agenzia Marcel non sono state solamente le condizioni meteo a ritardare di alcuni giorni il momento del salto. Red Bull avrebbe approfittato dell’occasione per creare un po’ di suspense. Operazione perfettamente riuscita. Il Telegraph sostiene che solo il sistema che ha portato Baumgartner nella stratosfera costerebbe 70mila dollari, il che lascia immaginare l’ordine di grandezza delle cifre in ballo.
Stando ai pubblicitari ed ai guru del marketing che in questi giorni vengono interrogati a proposito del ritorno che l’operazione della casa tedesca spera di ottenere dal progetto durato 5 anni, Red Bull avrebbe vinto la sua scommessa. David Haigh, presidente di Brand Finance, sostiene che l’azienda austriaca potrebbe portare il valore del suo marchio ad oltre 6 miliardi di euro. Ancora lontano dai quasi 31 miliardi di Coca Cola o ai 12-18 di Pepsi, ma in costante ascesa. Il marketing è diventato il cuore dell’attività della società. Sempre il Telegraph ha fatto i conti in tasca al braccio britannico, scoprendo che su un totale di circa 290 milioni di euro di spese, nel 2011 Red Bull UK ne ha investiti circa 60 nel marketing. Per dare l’idea, su 181 impiegati in toale in Inghilterra, 52 lavorano nel settore del marketing e solo 15 in quello finanziario.
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