Auto, attenzione alla “truffa dell’adesivo”: come comportarsi in questi casi

Una nuova e ingegnosissima truffa si sta diffondendo a macchia d’olio e le vittime sono gli automobilisti. Come difendersi?

Trovare parcheggio nelle affollatissime e spesso congestionate città italiane è sempre molto difficile. Per questo motivo è stata messa a punto una truffa che prende di mira proprio gli automobilisti che parcheggiano in zone “particolari”.

truffa adesivo come difendersi
Un nuovo pericolo per gli automobilisti – magazine.liquida.it

Capita a tutti, infatti, di parcheggiare in zone piuttosto nascoste, magari esultando per essere riusciti a trovare un parcheggio in una zona non delimitata dalle strisce e quindi non a pagamento. Proprio in questi casi, però, può succedere di essere vittime di un’ingegnosa truffa che mira a cogliere di sorpresa gli automobilisti e di ottenere pagamenti non dovuti attraverso un inganno.

In cosa consiste la truffa dell’adesivo

La truffa viene messa in atto nel momento in cui l’automobilista che ha parcheggiato torna verso la propria auto per riprenderla e uscire dal parcheggio. Avvicinandosi all’auto troverà sul parabrezza un talloncino adesivo oppure un semplice foglio di carta fissato sotto i tergicristalli.

Sul talloncino è riportato un messaggio in cui si afferma che l’auto è stata posteggiata su un terreno di proprietà privata e che, essendo privo di permesso, l’automobilista in questione dovrà pagare una sanzione. Allo scopo di renderlo più credibile, il messaggio è solitamente scritto utilizzando un linguaggio formale e termini tipicamente giuridici. Che possono facilmente impressionare l’automobilista che voleva semplicemente prendere la macchina e dirigersi verso casa.

truffa adesivo, di che si tratta
La truffa dell’adesivo si basa sulla proprietà privata -magazine.liquida.it

Nel momento in cui il guidatore trova l’adesivo o il biglietto sul parabrezza, si attua la truffa vera e propria. Una persona si avvicina all’automobile affermando di aver messo l’adesivo per segnalare l’effrazione. A quel punto richiederà il pagamento di una certa somma a titolo di sanzione amministrativa o qualcosa di simile. Arrivando anche a utilizzare toni intimidatori per convincere l’automobilista a pagare.

Lo scenario più frequente è che il guidatore, preso alla sprovvista, si lasci convincere e decida semplicemente di pagare la somma sul momento per poter tornare a casa indisturbato. Si tratta di un grave errore. Il motivo è che nessuno ha il diritto di riscuotere denaro dai cittadini se non i pubblici ufficiali in divisa appartenenti ai vigili urbani oppure agli ausiliari del traffico.

Questo significa che, qualora si dovesse finire vittime di un approccio del genere, si potrà semplicemente salire in macchina e andarsene. Senza temere alcuna ritorsione legale o sanzione di alcun tipo. Il motivo è semplice: chi cerca di riscuotere il denaro è passibile di denuncia, non il guidatore.

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